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Adattare le infrastrutture CAV ai cambiamenti climatici: ci pensa Kassandra

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A4, Passante e Tangenziale di Mestre diventano “resilienti” rispetto agli effetti prodotti dai cambiamenti climatici. Accade grazie a Kassandra, un software che consentirà a Concessioni Autostradali Venete di progettare gli interventi di manutenzione considerando non solo lo stato dell’infrastruttura, ma anche ciò che la circonda (insediamenti, ambiente, altre opere umane) e tenendo conto di fattori come eventi meteo estremi, rischio idraulico, dissesto idrogeologico.

Il progetto-pilota, per la prima volta applicato a infrastrutture autostradali, è stato presentato ieri in una giornata di studi organizzata, insieme all’Ordine degli Ingegneri della Città Metropolitana di Venezia, nella sede di CAV a Marghera, ultimo di un ciclo di appuntamenti denominato “Environmental e-ROADS”, pensato dalla concessionaria per far incontrare il mondo accademico e della ricerca con chi gestisce le opere sul territorio. Presente anche Massimo Schintu, presidente di ASECAP, l’associazione europea delle concessionarie autostradali, a testimonianza di come il “sistema CAV” punti ad essere un modello pronto ad essere esportato anche fuori dal contesto italiano.

Nella nuova concezione di sostenibilità di CAV, il verde lungo le infrastrutture non ha più solo una funzione ornamentale o di contrasto all’inquinamento atmosferico e acustico, ma assolve anche, se opportunamente progettato, a finalità di mitigazione del rischio: riduce, infatti, l’impatto che i cambiamenti climatici possono avere sull’infrastruttura stessa e il territorio circostante.

L’obiettivo è aumentare la capacità di adattamento delle infrastrutture gestite da CAV e ridurre al minimo la loro vulnerabilità. Per farlo, la Concessionaria, grazie alla collaborazione con Greenway Group Srl e il CCSC, Centro Studi sul Cambiamento Climatico, si affida a una piattaforma in grado di monitorare e raccogliere costantemente dati sullo stato di salute delle opere gestite, restituendo scenari che permettano di pianificare al meglio gli interventi necessari e aumentando quindi la resilienza dell’infrastruttura.

Già utilizzato con successo in alcune realtà urbane, Kassandra permette di immaginare l’evoluzione dell’infrastruttura autostradale al variare di 12 parametri, tra cui acqua, aria, edifici, salute, mobilità, rifiuti, energia e altri, tutti collegati a indici di qualità della vita.
Sulla base dei dati raccolti sul campo, la piattaforma elabora scenari ottimali, fornendo al gestore informazioni utili a prendere decisioni su interventi, manutenzione e organizzazione. In questo modo, attraverso l’intelligenza artificiale, la Società ha sempre a disposizione il miglior assetto possibile di gestione, che considera la massimizzazione dei benefici per ogni singolo parametro.

Una prima fase sperimentale prende in esame tre tratti autostradali peculiari, perché situati in contesti diversi: uno sulla Tangenziale di Mestre (tra gli svincoli Miranese e Castellana), dunque in area urbanizzata, uno sul Passante, in area agricola (tra il Bivio con la A57 e Spinea) e uno “misto” sulla A4 Padova-Venezia, in territorio di Vigonza. Ogni settore verrà analizzato per un’ampiezza di un chilometro (500 metri per lato), in modo da considerare non solo l’opera in sé, ma anche l’ambiente circostante. Per la prima volta, dunque, l’autostrada viene considerata come sistema complesso: nell’analisi che generà progetti di gestione e manutenzione, viene considerato anche il contesto in cui si inserisce.

Considerando, ad esempio, il parametro acqua, il sistema saprà dire per ogni tratto cos’è necessario fare per rendere resiliente l’infrastruttura in caso di eventi meteo estremi o nella gestione dei reflui. Allo stesso modo, per il parametro aria, dirà quali politiche bisognerà attuare per la salute delle persone e la tutela degli insediamenti abitativi.

Una volta che il progetto verrà esteso a tutte le competenze (CAV gestisce oggi 74 chilometri di rete) si otterrà un modello ottimale di gestione per 74 chilometri quadrati di territorio, in pratica un’area grande come la città di Vicenza.

«Il progetto e l’interesse che sta suscitando – spiega l’AD di CAV Ugo Dibennardo – dimostra come i concessionari autostradali possano rappresentare una risorsa per il Sistema Paese: le infrastrutture non sono una minaccia per il territorio, anzi possono diventare un valore aggiunto se gestite con oculatezza e responsabilità, servendosi anche di moderne tecnologie e coinvolgendo il mondo della ricerca».

Per la Presidente di CAV, Luisa Serato: «L’avanguardia oggi è un sistema infrastrutturale in grado di adattarsi all’ambiente e ai cambiamenti. La nostra vocazione green va intesa in quest’ottica di trasformazione continua, capace di considerare il territorio come un contesto in cui inserirsi e non, come troppo spesso accade, il contrario».

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