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Parco del Passante intitolato a Ivana Cagnin: «Invito a cittadini e istituzioni a collaborare»

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Un parco al senso civico, allo spirito costruttivo e collaborativo tra cittadini e istituzioni. A Mirano CAV-Concessioni Autostradali Venete S.p.A. e Comune hanno dedicato questa mattina a Ivana Cagnin, recentemente scomparsa a 78 anni, l’area verde di via Porara lungo il Passante di Mestre. Ora il parco urbano porta il nome di una cittadina comune, presidente per tanti anni del comitato Viabilità Sicura, con il quale CAV ha sempre intrattenuto rapporti cordiali di confronto e collaborazione.

Una cerimonia di intitolazione semplice e toccante, durante la quale è stata scoperta una stele con una targa significativa: “Parco Ivana Cagnin, appassionata della vita e amante degli alberi”. E a lei è stato dedicato anche un faggio “tricolor”, a simboleggiare il suo impegno per l’ambiente, il verde pubblico e il territorio.

Alla cerimonia hanno partecipato i vertici di CAV, proprietaria del parco, con la presidente Luisa Serato e l’amministratore delegato Ugo Dibennardo, la sindaca di Mirano Maria Rosa Pavanello con assessori e consiglieri comunali, il marito di Ivana Cagnin Gianni Galantin e il figlio Michele, con i parenti e il comitato “Viabilità Sicura”, da lei presieduto fino al momento dell’improvvisa scomparsa, lo scorso 16 gennaio. Don Luciano Minetto, parroco di Scaltenigo, il suo paese, ha benedetto il cippo e l’albero a lei dedicati. Presente anche don Mario Da Ros, parroco di San Leopoldo Mandic di Mirano, dove insiste l’area verde e molti cittadini e rappresentanti di associazioni.

Con Ivana Cagnin CAV aveva da tempo intrapreso un cammino di condivisione e collaborazione relativamente alle questioni che riguardano le opere complementari e soprattutto le mitigazioni, il verde, l’ambiente. Poche settimane prima della sua scomparsa, la presidente del comitato aveva partecipato insieme alla Società all’ultimo convegno sugli Stati Generali del Verde Pubblico tenutosi a Venezia: in platea l’avevano voluta i responsabili del Ministero dell’Ambiente, perché, come ha fatto scuola il progetto di Passante Verde, ha fatto notizia anche la partecipazione a quel progetto del suo comitato e di Ivana in particolare.

Luisa Serato, presidente di CAV: «Quello di Ivana è stato un atteggiamento sempre interessato, una collaborazione spesso cercata, un approccio mai contro a priori, ma costruttivo, oggi raro da trovare in un comitato che, per natura, nasce e opera a tutela di una comunità o di parte di essa. Ci è sembrato doveroso dedicarle quello che di più prezioso e più verde abbiamo realizzato finora lungo il Passante, il parco di Mirano. Un ricordo che è anche un invito: di fronte ai temi dello sviluppo, delle modifiche del territorio, delle infrastrutture che inevitabilmente possono segnarlo, si può e si deve lavorare insieme, trovare una strada comune, un approccio condiviso, uno spirito di collaborazione».

Maria Rosa Pavanello, sindaca di Mirano: «Siamo felici che il nome di Ivana Cagnin e il ricordo di quanto ha dato alla città possano continuare a vivere e magari ispirare altri miranesi, grazie al legame stabilito oggi con questo parco. La signora Cagnin credeva fermamente nella necessità di impegnasi in prima persona per il bene della comunità. È stata un’interlocutrice fondamentale per il Comune e per molti altri enti, come CAV, Regione e Città Metropolitana. Donna forte, autorevole, schietta e affettuosa, è stato un punto di riferimento e un esempio di dedizione, correttezza e generosità».

Michele Galantin, figlio di Ivana Cagnin: «Mia madre sarebbe felice e orgogliosa di questo evento, ringrazio perciò i presenti e specialmente CAV e il Comune. Siamo qui, in un pezzo di terra, con degli alberi, vicino a un’autostrada: è il simbolo che non sempre le opere dell’uomo sono a scapito dell’ambiente e con il buonsenso possono coesistere ed essere meno impattanti. È il simbolo che gruppi con idee e opinioni diverse possono lavorare assieme per il bene della comunità. È il simbolo del fatto che il dovere di un cittadino non si esaurisce mettendo una croce in una cabina elettorale, ma se sollecita, propone, sorveglia e collabora con le istituzioni, può essere protagonista nella gestione della cosa pubblica. Mia madre lo aveva detto, quasi con una premonizione di quello che sarebbe accaduto: disse che non avrebbe mai visto questi alberi crescere, ma lo avrebbero visto i suoi nipoti. Ecco, pensiamo sempre ai nostri nipoti, difficilmente sbaglieremo. Una cosa sola chiedo a chi frequenterà questo parco: abbiatene cura. Se poi vedendo il cippo dedicherete un pensiero a mia madre, sono sicuro che ne sarà felice».

Adriano Cazzin, comitato Viabilità Sicura: «Il modo di fare di Ivana, indipendentemente dal colore della bandiera, la qualità di ascoltare prima di prendere decisioni, la sua determinazione, hanno fatto sì che il nostro comitato fosse un riferimento anche per gli altri limitrofi. Ivana ha sempre cercato la mediazione per far completare quella barriera verde, ottenendone le piantumazioni. Oggi la ricordiamo con il suo nome inciso su una pietra e ancora una pianta, l’ennesima, un ricordo che porteremo dentro per sempre e quando verremo qui al parco, sentiremo ancora la sua presenza».