A lezione di trasparenza a CAV. La concessionaria autostradale veneta è stata sede ieri di un’intensa giornata di studio sul tema dell’anticorruzione: a confronto esperti e docenti di diritto su uno dei temi più attuali che riguardano la gestione delle società pubbliche, sulle quali ha acceso un faro l'Anac, l’autorità nazionale per l'anticorruzione.

In platea anche giovani studenti dell’università di Padova, rappresentanti della Polstrada e i responsabili della trasparenza della Regione Veneto e di altre società pubbliche o miste pubblico-privato.

Al centro del dibattito la particolare disciplina che impone alle società di dotarsi di un sistema interno di controllo e prevenzione di fenomeni corruttivi, a cui CAV si è adeguata a partire dal 2015 attraverso l’integrazione e l’aggiornamento dei sistemi di controllo interni, l’implementazione dei controlli stessi e una regolamentazione specifica in materia.

In questo modo la trasparenza amministrativa in CAV va ben oltre la semplice pubblicazione degli atti, come ha tenuto a precisare la presidente della società, Luisa Serato: «Il tema è di particolare importanza per una società come la nostra che opera nella cosa pubblica, con denari pubblici - afferma Serato - la trasparenza non può essere un semplice rito burocratico, dev’essere volta alla chiarezza e alla semplificazione. E soprattutto non deve limitarsi a una semplice pubblicazione degli atti”.

Alla giornata, coordinata dal Responsabile per la prevenzione della corruzione e per la trasparenz di CAV Giovanni Bordignon, hanno partecipato anche l’ad di Cav Michele Adiletta e l’avvocato Cristiano Ereddia, dello studio di consulenza KPMG che ha redatto il piano interno della società, oltre al professor Enrico Minnei, docente di Diritto costituzionale all’Università di Padova e Paolo Piva, professore associato di Diritto dell’Unione europea progredito, sempre all’ateneo patavino.