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Ambiente

Passante verde

La prima «autostrada doppia» d’Italia è quella che lambisce Venezia e la sua laguna, sfiora Trevigiano, Miranese e Riviera del Brenta arrivando fino a Padova.
È il Passante di Mestre insieme al Passante Verde. Per la prima volta, infatti, fin dai primi progetti del Passante, si è progettata anche una fascia verde continua di mitigazione ambientale e paesaggistica. Sul modello di tante autostrade europee.

A partire dal 2016, partirà un Passante Verde 2.0.
Si tratta di un ulteriore e sostanziale incremento di fasce boscate larghe fino a 40 metri su ciascun lato dell’infrastruttura. Un progetto ambizioso e complesso che passa, necessariamente, attraverso il coinvolgimento delle amministrazioni coinvolte, le associazioni di categoria e dai proprietari dei terreni da adibire a polmone verde.
L’intera operazione, infatti, sarà su base volontaria. "Il Passante e quindi anche il Passante Verde – spiega il presidente della concessionaria Luisa Serato – sarà un laboratorio permanente sui temi più diversi, dalla sperimentazione di nuove tecnologie e sistemi legati alla comunicazione e alla sicurezza dei viaggiatori, sia sul piano ambientale. Questo territorio ha pagato negli anni un tributo pesante allo sviluppo del Paese, non ultima la realizzazione di un’opera indiscutibilmente necessaria come il Passante. Ora è tempo di ammantarlo di verde, dimostrando come sia possibile realizzare opere che sono ben più della semplice mitigazione. Qui parliamo di filiere produttive legate al legno e di percorsi turistici inseriti ai margini del tracciato".

Il progetto di rilancio e sviluppo del Passante Verde che vede il coinvolgimento di Veneto Agricoltura, la società della Regione che ha sviluppato uno studio puntuale ed operativo a questo proposito si caratterizza per un forte elemento di innovazione dal punto di vista dell’uso e della promozione del territorio. Innovazione anche dal punto di vista della pianificazione condivisa con le Amministrazioni locali. Si tratta, infatti, di una partecipazione diffusa anche di Associazioni pubbliche e private nella realizzazione delle diverse parti del progetto.

Il piano complessivo di sviluppo del Passante Verde vede affiancati progetti di breve, medio e lungo termine con gradi di complessità differenti.
Concretamente, il Passante Verde è stato concepito come un parco che si estende dall’interconnessione A4-A57 in località Mirano-Pianiga fino a Quarto d’Altino a difesa dei centri abitati a ridosso dell’infrastruttura viaria incentrata sulla valorizzazione delle potenzialità paesaggistiche dei territori attraversati in pieno accordo con le istanze delle aree agricole limitrofe. Non mancano le macro aree a parco dislocate nei comuni di Mirano, Spinea, Martellago, Salzano e Mogliano Veneto.
Caratteristica delle aree a parco sono ampie aree a verde pianeggianti e dune artificiali con pendenze variabili con la funzione di abbattere le emissioni di rumore generato dal traffico veicolare in autostrada e ovviamente per mitigare l’impatto visivo dell’infrastruttura. Al momento sono oltre 40 gli ettari convertiti a parco ma il cosiddetto Passante 2.0 prevede un’estensione a verde lungo tutto il percorso autostradale ben più estesa.
Fino ad ora, sono state piantumate quasi 50mila specie vegetali di cui oltre 15mila di alberature e 33mila arbusti autoctoni per un totale di 1,3 milioni di metri quadrati di tappeto erboso con creazione aree di lagunaggio e di bacini artificiali che contribuiscono nell’insieme ad arricchire il territorio incrementando flora e fauna in un equilibrio naturalistico tipico delle zone in cui si è costruito il Passante.

Il progetto complessivo del Passante Verde prevede 150 ettari complessivi di aree a verde dislocate sia in linea lungo tutto il tracciato che in macro aree adibite a parco urbano e fruibili dagli abitanti. Numeri destinati ad aumentare in pieno accordo con le amministrazioni comunali attraversate che, nel caso del Comune di Scorzè, ad esempio, hanno già offerto una ulteriore area a parco da annettere al progetto complessivo.
Fra i punti di forza del progetto, ci sono il coinvolgimento delle aziende locali nella coltivazione, la tipologia delle specie coltivate e la finalizzazione energetica di parte della coltivazione. Nelle aree destinate a parco la prospettiva è implementare iniziative ed eventi sportivi, il turismo culturale e la promozione dei prodotti del territorio.
Un ulteriore beneficio per i territori sarà costituito dai percorsi ciclopedonali ricavati in adiacenza all’arteria autostradale che consentiranno collegamenti naturalistici tra la laguna di Venezia e l’entroterra dell’area centrale veneta.